Manuali del Club Alpino Italiano

05/09/2020

A dieci anni dalla precedente edizione del Manuale (1995) vede la luce questa nuova versione, aggiornata nei contenuti tecnici (informativi) e culturali (formativi). L’intervallo di tempo trascorso può apparire breve se letto con le categorie interpretative tradizionali, ma diventa rilevante se ci si pone nell’ottica delle rapidissime trasformazioni che la tecnica e la tecnologia impongono alla nostra quotidianità. Nel rispetto dell’impostazione consolidata e familiare della manualistica CAI, tanto cara ai nostri Soci, il presente volume di oltre 600 pagine si colloca nella nuova linea editoriale che tanto successo ha riscosso con il “Manuale di Sci Alpinismo” e che traduce impostazioni grafiche in linea con le nuove strategie della comunicazione bibliografica, sempre più sensibile all’integrazione fra parola e immagine. Ma, al di là degli aspetti didascalici e didattici del Manuale, il punto di svolta – che dovrà essere sempre più rimarcato in futuro – riguarda l’attenzione con cui gli autori hanno guardato ai cambiamenti in atto nei terreni dell’alta montagna dove l’alpinismo su ghiaccio trova la sua naturale espressione.

La montagna, più di ogni altro ambiente naturale, è un ecosistema fragile ed in continua trasformazione. In un futuro geologico ipotizzabile le montagne sono destinate forse a diventare pianure sotto l’effetto dei processi erosivi e dell’implacabile legge dell’entropia. Probabilmente nasceranno nuove montagne con forme e strutture imprevedibili. Ma, senza dover evocare i tempi geologici e restando concretamente ancorati con i piedi per terra al presente, al “qui ed ora” della nostra esperienza vissuta dell’ “andar-per-monti”, non possiamo ignorare ciò che sta accadendo da alcuni anni (non diversamente comunque dai tempi passati) sulle nostre montagne. 

Cedimenti e crolli di ghiacciai pensili, sbriciolamento di strutture rocciose (camini, diedri, canaloni, ecc.), assottigliamento del “permafrost” morenico, vanno disegnando sempre più, estate dopo estate, scenari e morfologie irriconoscibili. Vie di salite classiche vengono cancellate, percorsi escursionistici storici devono essere modificati. Di fronte a questo stato di cose la conoscenza delle montagne, unita alla consapevolezza storico-culturale dei mutamenti naturali ed antropici, non può essere accantonata in una dimensione meramente accademica o di astratto riferimento statutario (art. 1), ma deve diventare patrimonio comune e condiviso di tutti gli alpinisti che desiderano affrontare “in sicurezza” la montagna. Conoscere, quindi, per essere più sicuri è l’imperativo categorico di un alpinismo responsabile e maturo. Per tali fondate motivazioni, il nuovo manuale merita i dovuti riconoscimenti ed un grande successo tra i molti prevedibili fruitori. Esso si muove, infatti, nell’ottica di non separare tecnica e cultura, secondo lo spirito e la storia associativa del Club Alpino Italiano.

O CESBOM nasceu com um propósito claro e essencial: facilitar a busca por informações relacionadas à profissão de bombeiro e defesa civil. Reconhecemos a importância vital dessas áreas profissionais para a segurança e proteção da sociedade brasileira, no entanto, também compreendemos as dificuldades enfrentadas pelos profissionais em encontrar recursos educacionais e materiais didáticos relevantes.

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